Mario Paschetta nasce a Milano nel 1949 e inizia a dipingere all’età di 14 anni: la sua è una pittura tradizionale, seppure già compare una corposità materica. La frequentazione degli ambienti culturali milanesi, tra i quali il Bar Jamaica a Brera, lo porta ad entrare in contatto, sia pure come spettatore, con i numerosi artisti che lo frequentano, molti dei quali contribuiranno a scrivere pagine importanti nella storia dell’arte italiana. In seguito, nonostante l’allontanamento per motivi professionali dalla pratica della pittura, continua la sua frequentazione dell’ambiente artistico e delle gallerie d’arte. Nel 1992 inizia uno studio approfondito sulla materia, sia in termini di materiali che di utilizzo: traspariranno così sulle tele gli influssi che hanno avuto artisti del calibro di Burri, Crippa e Mattioli.
Le opere di Mario Paschetta da subito creano interesse sia per la tecnica che per la costruzione pittorica, fanno discutere la sua pittura-non pittura, le originali rappresentazioni aprospettiche, la astrazione-antiastrazione. Trento Longaretti, indiscusso maestro della pittura del Novecento, ne riconosce l’originalità e la capacità, attraverso un linguaggio personale, di descrivere un mondo poetico. Nel 2001 si tiene un’importante mostra personale al Museo Nazionale di Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mn) e in quell’occasione Maurizio Sciaccaluga evidenzia una particolarità nell’arte di Paschetta, ovvero quella di indurre nell’osservatore il desiderio di toccare materialmente le opere, poiché il suo paesaggio, rappresentativo di terre lontane nel tempo, è “paesaggio non raccontato ma ricreato” e il suo linguaggio si traduce in una necessità di contatto come in “una sorta di pittura braille”. Enrico Giustacchini evidenzia un’altra peculiarità: una costruzione del paesaggio che passa attraverso una stratificazione, definita “inconsueto sondaggio verticale”. Non solo i critici d’arte si interessano al lavoro di Mario Paschetta. Nel 2003 Ruggero Sicurelli, sociologo e psicologo che si occupa di creatività artistica, pubblica un libro dal titolo Elementi di Psicoanalisi dell’Arte - Freud e la Creatività Artistica nel quale, analizzando il lavoro di Paschetta, rileva la “metafora freudiana dell’archeologia, in forza alla quale lo psicoanalista si occupa dell’analisi stratigrafica dell’anima”.
Le opere di Mario Paschetta sono presenti in diverse collezioni private e pubbliche; molte sono le partecipazioni alle principali mostre d’arte italiane. Importanti, nel 2003, la presenza alla manifestazione indetta dall’Associazione Mare Nostrum per l’inaugurazione della “Fortezza del mare” all’isola della Palmaria di Portovenere (Sp) sotto l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e, nel 2004, la partecipazione alla Prima Biennale dell’Unità d’Italia presso la Reggia di Caserta. Le opere di Paschetta suscitano sempre maggiore interesse anche all’estero: nel 2003/2004 vengono scelte dalla multinazionale giapponese Citizen come testimonial per la propria campagna pubblicitaria. Segue, nel 2005 a Lecco, un’importante mostra personale presso i Musei Civici cittadini, nella splendida cornice storica della Torre Viscontea, per poi approdare a Torino, in occasione delle Olimpiadi Invernali 2006, all’interno di un’importante rassegna espositiva dal titolo I grandi Maestri del ‘900 ed i nuovi linguaggi della contemporaneità, svoltasi presso il Villaggio Olimpico, che ha visto la presenza di grandi firme del Novecento come De Chirico, Mirò, Rotella, Marini. Significativa, sempre nel 2006, la mostra personale Oltre Tannoiser tenutasi nella sede estiva di Sirmione del Garda della galleria B&B di Mantova.
Da segnalare, tra gli eventi del 2007, la mostra pubblica Nel segno della materia tenutasi presso il Comune di Valdagno, nei Civici Musei (Villa Valle).
Il 2008 si apre con l’importante mostra collettiva Traguardo nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo; a seguire, la partecipazione alla II edizione della Biennale Arti dell’Unità d’Italia nel Centro Monumentale di San Leucio a Caserta.
Significativa la mostra Appunti di un viaggiatore lombardo curata da Anna Caterina Bellati, che vede Paschetta alla scoperta di luoghi del territorio lombardo: una esposizione che, partendo da Valmadrera (Lc) presso il Centro Culturale Fatebenefratelli, risale il lago di Como fino al Palazzo Pretorio di Chiavenna (So), per poi chiudersi alla Mediateca Comunale di Imbersago (Lc), celebrando quel fiume Adda tanto caro a Morlotti.
Nel mese di agosto partecipa alla XI edizione di Open al Lido di Venezia, Mostra Internazionale di Scultura e Installazioni in contemporanea con il Festival del Cinema. Il 2008 si chiude con due eventi altrettanto importanti: il primo, dal titolo Il vuoto e le forme a Chiavenna (So), dove dipinti, sculture ed installazioni sono collocate nelle piazze e nei palazzi pubblici della città; il secondo presso il Comune di Solza (Bg), dal titolo 3D landscape, ospitato nel Castello Colleoni ed inserito nel programma delle celebrazioni del 25° anniversario della Fondazione Parco Adda Nord, patrocinate dalla Regione Lombardia e dalle tre province interessate di Milano, Bergamo e Lecco.
fonte: http://www.paschettamario.com/