Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, frequenta corsi di musica elettronica e lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, disegnando scenografie. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni, svolgendo, ancora oggi, un’intensa attività editoriale pubblicando libri e dischi d’artista, multipli e documenti di altri artisti.
Dal 1974 al 1985 ha fatto parte dello spazio non-profit Zona, a Firenze organizzando oltre duecento mostre ed eventi. Nel 1981 ha creato Zona Radio, una emittente radiofonica dedicata ai lavori sonori d'artista e alla musica sperimentale, per poi fondare nel 1998 assieme a Paolo Parisi, Massimo Nannucci, Carlo Guaita, Paolo Masi e Antonio Catelani, Base / Progetti per l'arte, uno spazio non profit di artisti per altri artisti[1]. Sin dalla metà degli anni Sessanta, Maurizio Nannucci esplora il rapporto tra arte, linguaggio e immagine, tra luce-colore e spazio, creando inedite proposte concettuali, caratterizzate dall’utilizzo di media diversi: neon, fotografia, video, suono, edizioni e libri d’artista.
Sono del 1967 le prime opere in neon che apportano al suo lavoro una dimensione più varia di significati e una nuova percezione dello spazio. Da allora la ricerca di Nannucci si è sempre interessata a un dialogo interdisciplinare tra opera, architettura e paesaggio urbano, come dimostrano le collaborazioni con Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Nicolas Grimshaw, Stephan Braunfels. Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia d’arte e di architettura, a Documenta di Kassel, alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul e Valencia e ha esposto nei più importanti musei e gallerie di tutto il mondo.
Tra le sue installazioni al neon in luoghi e istituzioni pubbliche si ricordano: Carpenter Center, Harvard University, Cambridge; Auditorium Parco della Musica, Roma; Bibliothek des Deutschen Bundestages e Altes Museum, Berlino; Kunsthalle, Vienna; Lenbachhaus Monaco di Baviera; Villa Arson, Nizza; Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; Mamco, Ginevra; Galleria d’arte moderna, Torino; Hubbrücke, Magdeburgo; Galleria degli Uffizi, Firenze; Museum of Fine Arts, Boston; Maxxi, Roma. Numerose sono state recentemente le installazioni di Nannucci in spazi pubblici a Milano: dalla grande “And what about the truth” in Triennale (2006) a “No more excuses”, realizzato per l’Expo 2015 sulla facciata del Refettorio Ambrosiano di Piazzale Greco. Tra le mostre da segnalare la sua partecipazione a: “Anni Settanta”, alla Triennale di Milano (2007); “Fuori! Arte e Spazio Urbano 1968/1976”, al Museo del Novecento (2011); “Ennesima”, alla Triennale (2016); “L’Inarchiviabile” al FM Centro per l’Arte Contemporanea (2016).
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