...Personaggi dalle ascendenze antiche, figure femminili dolcemente enigmatiche si muovono esuberanti nel loro giocoso dinamismo nutrito di armonia e di eleganza, mentre un candido refolo di vento sembra alitare dietro di loro, increspando gli sfondi color del cielo e delle acque. Creature di grazia superba, di bellezza che il tempo non osa scalfire perché avvolte da un’aura che rimanda echi lontani, riverbero d’intelletto e di sapienza.
La dimensione onirica si distende in spazi di vivida realtà, solcati da guizzi d’infinito e da accenni ricorrenti alla serenità silente del paesaggio toscano, natura inviolata dove il seme della gioia, sparso con amore, da frutti di conoscenza e di elevazione interiore, capaci di dissolvere quel “pulviscolo” che sta tra noi e la verità delle cose, per mostrarci ciò che non si vede.
Luminosa narrazione che ci incanta, novella epifania di pensieri e di riflessioni, di affetti e di ricordi che ci portiamo nel cuore.
Gabriella Gentilini
Firenze, 12 marzo 2009