Ivo Lombardi nasce a Livorno nel 1936 dove vive e lavora.
L'opera di Ivo Lombardi è articolata e complessa. Articolata perché le strutture linguistiche messe in “azione” e riferite al settore dell'arte (ma non solo) sono decifrabili e analizzabili; complessa in quanto, mentre per la precedente aggettivazione si fa riferimento al livello interpretativo percettivo-formale, per il secondo aggettivo il collegamento è da farsi con la lettura contenutistico-ideale dell'opera. In quest'ultimo caso allora, non si può fare a meno di menzionare l'impegno civile, sociale, e ideologico, comunicato dall'arte di Lombardi. In conseguenza quindi, il collegamento sarà necessario farlo rispetto alla Cultura materiale in quanto questo settore degli studi privilegia le masse a scapito dell'individualità e delle elité (da sempre osteggiate dal nostro Ivo); e quindi vale la pena di ricordare che, politicamente, sono stati i socialisti i primi a concepire la nozione di Cultura materiale. Basti pensare a quanto nel 1916 affermava Lenin: “La cultura materiale è sede dei motori della storia”. “Essa tende a gettare un ponte verso l'immaginazione dell'uomo e la sua creatività e a considerare proprie tre componenti fondamentali: lo spazio, il tempo, e la socialità degli oggetti” (Richard Bucaille e Jean-Marie Pesez). Per quanto attiene al rapporto spazio/tempo è indubbio che a concorrere alla loro relazione, determinante è il ruolo della memoria. Infatti due sono le accezioni che dobbiamo catalogare per definire il senso della memoria indotto dai quadri-oggetto di Ivo Lombardi: la memoria in espansione e l'altra, contrapposta, (più letterale che dogmatica) tipica della cultura romantica, per la quale si parla di seduzione della memoria. Non si stupisca il lettore di questa doppia natura degli artisti e quindi anche di Lombardi perché, è ormai storia consolidata, essi sono portatori di una poetica, ovvero, meglio la definirei una filosofia, la quale esige da loro una sistematizzazione organica (può essere anche di tipo intuitivo, la cosa non cambia) dei presupposti di fondo che animano e sostengono il portato ideologico dell'opera, e questo, per forza di cose, vitalizza la memoria in espansione. Ma d'altra parte, l'artista è un “conduttore “ di energia creativa; media il suo riscontro con la realtà e lo “impagina” direttamente nel contesto del proprio modus operandi, in base all'indole e alla sensibilità; ecco che allora la seduzione della memoria prende campo e, attraverso le opere, consente al fruitore di percepire quella immedesimazione, quell'empatia, che lega profondamente chiunque sia coinvolto (“preso”), da un prodotto artistico. In merito alla “socialità degli oggetti” cosa più di un'opera, legata al mondo del sistema dell'arte, può essere considerato “comune”, destinato a tutti? Non parlo dell'espressione artistica che discute su se stessa e si evolve linguisticamente e tecnicamente (questo è da ritenersi sottinteso ad ogni settore creativo, altrimenti ripeteremmo sempre gli stessi modelli; e ciò non è peculiare delle civiltà occidentali), parlo piuttosto di quanto emblematicamente scrive in proposito Rudolf Arnheim (Arte e Percezione visiva): “L'arte è simbolica e ogni stile è solo un singolo modo di guardare il mondo”. E come lo guarda il mondo attuale Ivo Lombardi, come lo giudica, come lo difende? Ecco il nesso filosofico implicito nella sua opera, ecco perché i suoi quadri sono “oggetti sociali”.
Dagli anni ’90 partecipa attivamente alle attività culturali in italia ed Europa, le più significative sono : Gruppo Morto, Palazzo Pinucci / Firenze; The Book, Arte italiana, Moma / New York; Mi - Art / Milano; Arte Fiera / Bologna; SIAC, Arte Firenze; LineArt / Gand, Belgio; Arte Padova ’91; Europ’Art / Ginevra, Svizzera; Ar.Co, Fiera internazionale / Madrid Spagna; Apparizioni, Voli, Ferite / Kortrijck, Belgio; Mediterranea , Arte e Design / Taranto, Ruvo di Puglia e altre sedi ; Libro e segnalibro / Senigaglia; Zeta / Materiali a forma d’arte / San Miniato; L’Arte s’Cotta; Guardare a Fiuto; Tocco d’artista; Dal vento non placati/ La Spezia; Natura attraversata / Pisa e Certaldo; Della Leggerezza / Volterra; Triennale d’estamps / Chamalieres, Francia; Fribillazioni e Vezeltrillingen / Colorno e Anversa, Belgio; Libretto digitale / Sidney, Melbourne , Australia e Biblioteca Nazionale / Firenze; Incisione pisana del ‘900 / Pisa; Arte per la vita / Pisa, Torino e Catania; Disegno in Toscana dal ’45 al 1999 / Poggio a Caiano (Po. All’inizio degli anni duemila realizza numerosissimi libri d’artista insieme ad amici scrittori e poeti: Luciano Della Mea, Simonretta Melani, Roberto Veracini, Dino Carlesi, Mario Luzi, Silvano Granchi,Giuliano Scabia,Valerio Vallini Alessandro Togoli. Esegue diversi murales; Il segno, il muro, La pelle / S.Croce S.Arno; Mutazione genetica / Livorno; Una lunga storia editoriale / Pontedera; La memoria, il viaggio / Ponsacco (Pi); Muteranno, i giorni, le cose / Pontedera (Pi); Il pensiero di Leonardo / Navacchio (Pi), Polo tecnologico; Invito al viaggio / Treuchtlingen, Germania; Cher Journal, Liceé Notre Dame / Mende, Francia; Un segno divino / Pistoia; Museo di Amadora / Portogallo; Le Livre / La Gaude, Francia; Ex voto per il millennio / Calci (Pi); Tondo Italiano, 100 Artisti italiani i Musei Finlandesi; Ex Libris / Casale Monferrato; XXIII^ Rassegna / Sulmona; Le Avanguardie livornesi / Castiglioncello (Li),Follonica (Gr); L’Art et l’Euro/ Nizza,Tolone,Parigi; Zetatrezero/ Empoli; Preziose carte / Montepulciano (Si), Casa della musica / Colonia, Germania; Kunst & Kelleger / Treuchtlingen, Germania;