“L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca”, scriveva Friedrich Schiller (“Sull’educazione estetica dell’uomo”) e osservando le opere di Francesco Sammicheli (Vinci 1970) si percepisce quanto sia ampio il margine di “serietà” che comporta questo “gioco”. Aprirsi alla fantasia e creare storie dentro storie significa tutt’altro che peccare di leggerezza, anzi, come ci dimostra Sammicheli, significa proprio il contrario: soppesare le emozioni, distillare i pensieri e lasciarli volare, pericolosamente in bilico fra la terra e il cielo, affidati a segni e colori che sembrano pericolare nella pagina come bolle di sapone, ma che invece resistono e restano a ricordarci il ruolo primario della pittura fra le arti, il suo ruolo magico di rappresentare l’immaginabile.
Certo l’attività di ceramista ha contribuito alla precisione nel disporsi delle figure, alla calibratura dei valori cromatici, ma il mondo animato (nel senso di “provvisto di anima”) della sua pittura può collocarsi in una sorta di linea espressiva del dato memoriale, della poetica interiore giocata sui soprassalti surreali…..e per tornare ad un’altra citazione questa volta di Freud: “Il contrario del gioco non è ciò che è serio bensì ciò che è reale”.
Testo critico di Nicola Nuti tratto da “5 pittori toscani per 50 cantanti toscani”
FRANCESCO SAMMICHELI “ IL MOLTIPLICATORE DEI SOGNI”
Nato a Vinci (Firenze) nel 1970, Francesco Sammicheli è l’ultimo arrivato per ragioni anagrafiche tra i pittori di mondi immaginifici popolati da personaggi fantastici, nei quali e per i quali, come per le favole, può e anzi deve succedere di tutto.
Candore e purezza si rincorrono su queste tele in un collage di personaggi-simboli colti tra le fronde dei maggiori maestri dell’immaginario e amalgamati ad un “trovarobato” personale, pressappoco come il Pinocchio di Walt Disney vive rispetto a quello di Collodi inedite avventure, in un continuo scambio tra omaggio e d invenzione.
Esaminando con attenzione queste tele, si evidenzia come la disponibilità al fantastico del Sammicheli non è che l’epidermide di una qualità pittorica di prim’ordine, regolata nei dettagli dal minuzioso equilibrio degli elementi sulla scena. Narrazioni proprie e citazioni si tengono per mano abilmente orchestrate da questo giovane maestro d’alchimia, assurgendo a tavole sinottiche di tutta o quasi la pittura immaginifica nostrana, moltiplicando così, in un effervescente concerto di colori e di tenuta compositiva, i sogni della fabula contemporanea.
Sammicheli ha da tempo intrapreso un importante percorso espositivo , con personali e collettive, a Parigi, Aix-en- Provence, Barcellona e Firenze. Presente all’Arte Fiera di: Reggio Emilia del 2011;Genova, Arezzo e Padova del 2012; Pordenone nel 2013; Cremona, Pavia e Padova ne 2014. Nel 2011 ha partecipato alla mostra itinerante “50 pittori toscani per 50 cantanti toscani” che lo ha portato ad esporre in varie città. Nel 2012 entra con un nutrito numero di opere nella collezione d’arte della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.
MARCO MORETTI
Nel 2018 partecipa alla mostra collettiva, a cura di Filippo Lotti, “Pinocchio al Pinocchio “ presso la Casa culturale di San Miniato Basso.