nasce nel 1956 a Certaldo (FI) dove vive e lavora.. Esponente della nuova Figurazione italiana, nelle sue opere rappresenta l'attesa, l'assenza e i silenzi dell'anima. Spesso è protagonista una donna malinconica e sola calata in interni di case e bar sospesi in una dimensione atemporale. Altre volte protagonista è l'ambiente stesso, un scorcio d'interno o di città notturna. Toscano doc di Certaldo, il paese che ha dato i natali anche a Giovanni Boccaccio, Fabio Calvetti si è diplomato al Liceo Artistico e alla Scuola di Pittura dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Ha esposto in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti alla Nuova Caledonia, con mostre personali e collettive. Numerose anche le partecipazioni a fiere internazionali. Filo rosso della sua ricerca sono l'attesa, l'assenza, i silenzi dell'anima, uno spazio vuoto prolifico di domande. In un contesto di atemporalità quasi teatrale e senza luce naturale, donne sole sembrano in ascolto di se stesse, in attesa che qualcosa accada o che una qualche risposta arrivi. Nella sua opera c'è un clima di sospensione, opposto alla frenesia della vita moderna, che si evidenzia ancor più nell'ultima produzione, dove esce in esterno e si concentra su scorci metropolitani e periferie industriali nelle ore silenziose della notte.