Ezio Barni nasce a Monza il 20 giugno 1926, si è votato al mondo dell’arte per tutta la sua vita, sia attraverso i suoi dipinti, grazie ai quali ha ottenuto premi e riconoscimenti durante gli anni Sessanta, che grazie all’impegno quale curatore di mostre in Brianza e promotore di realtà culturali cittadine. Barni è stato, infatti, uno dei fondatori dell’associazione Amici dei Musei, che voleva sensibilizzare l’opinione pubblica affinché venissero riaperti i Musei civici e si trovasse nuovamente una casa per il patrimonio delle raccolte civiche monzesi. Grazie alla cooperazione con il Comune di Monza, l’associazione ha, nel tempo, realizzato mostre di qualità presso l’Arengario ed il Serrone, restaurando anche molte opere rovinate dal degrado dei luoghi in cui erano state incautamente sistemate.
La mostra “Pittura in equilibrio” permette ai visitatori di scoprire il lato artistico di Barni, che si affianca a quello intellettuale. Un equilibrio tra la memoria del tempo perduto e l’ansiosa attesa del nuovo. Una pittura che è indagine psicologica e introspettiva, ma anche archivio della memoria, dove i colori compongono e scompongono immagini concrete e si possono incontrare geometrie astratte.
Ezio Barni compie a Monza, presso il Liceo Zucchi, gli studi classici, sospesi a metà per andare volontario in guerra, appena diciassettenne, nel corpo dei bersaglieri. Terminato l’impegno bellico, riprende a studiare, conseguendo la maturità classica presso il liceo Giosuè Carducci di Milano e, quindi, la laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. Trova lavoro, come direttore, presso un’importante azienda di maglieria e poi di abbigliamento.
La sua attività artistica inizia negli anni della sua prima giovinezza. I suoi passi sono ovviamente quelli del dilettante, ma già lasciano intravvedere una vena creativa fresca e molto personale. Gli anni giovanili sono di ricerca e di ascolto, durante i quali mitiga l’aridità degli studi giuridici con la passione per le letture umanistiche e per il paesaggio lombardo, che ritrae dapprima con una tecnica di pittura realistica, poi, mano a mano, sempre più trasfigurata, dispersa, nascosta. Con la frequentazione della scuola del grande maestro Marcello Dudovich, la forma della sua pittura diviene più equilibrata e matura.
La pubblicazione dei sui lavori è datata 1966, anno nel quale partecipa ai primi concorsi, segnalandosi alla critica, che attribuisce alle sue opere positivi giudizi ed alle giurie, che gli assegnano numerosi premi e riconoscimenti. Poi, in seguito all’incontro con il pittore Jacques Decaux, tedesco di Francoforte, intriso di cultura mitteleuropea, Ezio Barni acquisisce una nuova padronanza del tratto, con il segno che non è più casuale, ma che deve dire sinteticamente il tutto. Si susseguono i successi nei concorsi di pittura ed iniziano le prime mostre personali in Italia ed all’estero.
fonte: https://www.brianzapiu.it/ai-musei-civici-di-monza-pittura-in-equilibrio-di-ezio-barni/
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